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DIVERGENZE E CONVERGENZE DI GENERE IN SOGGETTI CHE PRATICANO BODYBUILDING

  • prometeo222
  • 22 mar 2015
  • Tempo di lettura: 4 min


Introduzione. La bigoressia è un condizione relativamente recente che colpisce principalmente il sesso maschile ed è definita dall’American Psychiatric Association come "la convinzione che il proprio corpo è troppo piccolo o non è sufficientemente muscoloso" (Johanna E., et al., 2012).

Epidemiologia . Attualmente è ampiamente accettato che la bigoressia sia più frequente nei maschi, sebbene siano stati documentati anche casi di donne con bigoressia (Leone JE., 2009). Una ricerca di Pope e colleghi propone che fino al 10% dei culturisti può essere colpito da questo disturbo (Pope HG Jr & Katz DL., 1994) e stime prudenti suggeriscono che diverse centinaia di migliaia di uomini negli Stati Uniti possano soddisfare i criteri diagnostici proposti per questo disturbo (Pope H. G. Jr, et al., 2000), e che il 95% degli uomini dei college americani può essere insoddisfatto di alcuni aspetti del proprio corpo (Murray S. B., et al., 2010). Altri studi riflettono sull'incidenza della bigoressia, sostenendo che essa possa seguire l'andamento dell'incidenza che negli scorsi anni ha caratterizzato l'AN (Grieve F. G., et al., 2009) e pertanto nei prossimi anni si potrebbe assistere ad una vera e propria epidemia.

Criteri diagnostici. Nello specifico la bigoressia viene da più autori (Mossley, 2009; Murray et al., 2010; Johanna et al., 2012; Murray et al., 2012) individuata in base ai seguenti criteri:

1. Preoccupazione legata all’idea che il proprio corpo non sia sufficientemente slanciato e muscoloso. Le caratteristiche comportamentali associate includono il trascorrere molte ore a sollevare pesi e l'attenzione eccessiva alla dieta.

2. La preoccupazione si manifesta

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con almeno due dei seguenti quattro criteri:

a. un incontrollabile desiderio di dedicarsi alle abituali sedute di allenamento porta la persona a trascurare la carriera, le relazioni ed altre importanti attività sociali;

b. l’individuo evita situazioni dove il suo corpo viene esposto agli altri o tollera queste situazioni solo con forte angoscia o ansia intensa;

c. la preoccupazione legata all’inadeguatezza della taglia corporea o della muscolatura causa angoscia clinicamente significativa o una compromissione delle aree sociali, occupazionali o di altre aree di funzionamento dell’individuo;

d. l’individuo continua ad allenarsi, a fare la dieta o a usare sostanze anabolizzanti nonostante sia a conoscenza delle conseguenze fisiche e/o psicologiche avverse.

3. L’obiettivo primario della preoccupazione e dei comportamenti di tali soggetti è quello di essere troppo minuti o muscolarmente inadeguati, distinto sia dalla paura di essere grassi come avviene nell’AN sia dalla preoccupazione eccessiva per altri aspetti fisici come avviene nelle forme di disturbo da dismorfismo corporeo.


Questi indicatori comportamentali e di pensiero, in parte ricalcano i classici criteri ampiamente utilizzati per i DCA ma, rispetto a questi ultimi, mancano di un parametro oggettivo come la taglia corporea, che invece troviamo nell’Anoressia Nervosa. Trovare un criterio oggettivo, in tali soggetti, potrebbe denotare la messa in atto di strategie per aumentare in maniera innaturale la massa e la forma muscolare come per esempio l’uso di anabolizzanti.

Kouri e colleghi (Kouri et al., 1995) hanno proposto una formula matematica per la stima della muscolarità umana. L'indice di massa muscolare senza grassi (FFMI) permette di calcolare in base all'altezza del soggetto, il peso e la percentuale di grasso corporeo, un indice che al pari dell'indice di massa corporea (IMC) permette di classificare una norma e delinearne i gradi diversi di muscolarità corporea.

Un uomo con un FFMI di 16 sarebbe fragile o flaccido, un uomo con FFMI di 20 è di media costituzione e 23 corrisponde ad un uomo che ha una notevole struttura muscolare. Gli autori ritengono che è impossibile ottenere un FFMI di oltre 26 senza l'utilizzo di steroidi anabolizzanti, che permettono ad un atleta di oltrepassare il tetto biologico della naturale muscolosità.

Oggi, questa condizione viene collegata a numerose categorie diagnostiche. Pope (1993) (Pop) sottolineò per primo che tale condizione si trova sul continuum dei disturbi del comportamento alimentare (DCA), ma nel polo opposto dell’Anoressia Nervosa. Alcuni considerano la bigoressia un disturbo dell’alimentazione (Mosley P. E., 2009; Murray S.B., et al., 2011; Murray S. B., et al., 2010), altri, invece, una forma di disturbo di dismorfia corporea (Pope et al., 1997; Pope, et al., 2000), altri ancora una forma di disturbo ossessivo compulsivo (Chung, 2001; Maida D. M. & Armstrong S. L., 2005).

È fondamentale mettere in evidenza l’aumentano di ricerche epidemiologiche che mostrano una maggiore prevalenza di nuovi casi di Anoressia Nervosa e Bulimia Nervosa anche nei maschi rispetto al predominio femminile degli anni scorsi (Darcy, A. M., 2011). Considerando poi che nella prossima versione del DSM sembra ormai certa l'introduzione del Disturbo dell'Alimentazione Incontrollata tra i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) e poiché il disturbo si distribuisce equamente tra la popolazione maschile e femminile, è possibile allargare il campo dei DCA anche al sesso maschile. La bigoressia oggi può rappresentare la prima condizione che sancisce l'ingresso dei maschi a pieno titolo nei DCA?

Ma quale sofferenza psichica vi è alla base di tutte queste condizioni? Probabilmente è possibile riscontrare una forte insoddisfazione per il corpo, l’interiorizzazione del corpo ideale, una bassa autostima, la distorsione dell’immagine corporea e un forte perfezionismo (Grieve FG. 2007). Inoltre, viene da più autori messo in evidenza che il giovane adulto bigoressico sarebbe stato un bambino esile, magrolino e cagionevole, deriso dagli amici e dai compagni di scuola, oppure molto protetto dai genitori che avrebbe poi trovato un modo per rivalersi, per difendersi e proteggersi creando una specie di corazza muscolare. Tale corazza assumerebbe ambivalenze difensive e narcisistiche, esprimendo un disagio psichico altrimenti non elaborabile e riferibile verosimilmente a problematiche identitarie.


Nel soggetto bigoressico è possibile riscontare un appiattimento del sesso biologico dovuto ad alcune conseguenze derivanti dall’uso di anabolizzanti (Tab. 1; es. atrofia testicolare). Inoltre, ciò che abbiamo ipotizzato grazie all’utilizzo del BEM, è una forte vicinanza al ruolo di genere del sesso opposto. È possibile allora parlare di androginia? Nei soggetti bigoressici la donna tende ad avere un aspetto fisico meno femminile e ad assumere un ruolo di genere che si avvicina a quello maschile; così come l’uomo perderà alcuni aspetti culturalmente maschili.

Per l'articolo completo vedi

DIVERGENZE E CONVERGENZE DI GENERE IN SOGGETTI CHE PRATICANO BODYBUILDING

Daniela Scafaro*, Roberto C. De Falco*, Valentina P. Cesarano**, Gabriella De Simone**

*Università degli studi di Napoli Federico II, dipartimento di Studi Umanistici, **Centro di Ateneo SInAPSi dell’Università degli Studi di Napoli della “Federico II


 
 
 

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